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No alla propaganda sulla pelle dei lavoratori con salari da fame

lavoratori

I consiglieri leghisti si sono finalmente accorti della drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori e le lavoratrici della vigilanza privata.

E si sono accorti anche della vertenza per il rinnovo di un contratto nazionale scaduto da 8 anni.

Bene, non è mai troppo tardi.

Però questo tardivo interessamento sembra più un’azione propagandistica per cercare consenso tra i lavoratori interessati.

I consiglieri regionali del Carroccio sollecitano l’attenzione nei confronti dell’amministrazione regionale ma si dimenticano di ricordare che il problema non è affatto circoscritto alla nostra regione.

L’emergenza, infatti, è tale in tutto il territorio nazionale.

Con migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati in appalti pubblici, dagli ospedali ai ministeri, che percepiscono retribuzioni bassissime, senza godere di adeguamenti salariali da oltre 8 anni.

Per queste ragioni sarebbe opportuno sollecitare anche il Governo, nello specifico il ministero del Lavoro, per favorire la definizione positiva di una vertenza che dura da troppo tempo, nonostante le innumerevoli azioni di mobilitazione messe in campo in questi anni.

Ma niente sembra riuscire a far cambiare posizione alle imprese del settore che, pur avendo incrementato i profitti anche durante il periodo dell’emergenza pandemica, non sono disponibili ad una soluzione economica adeguata per il rinnovo di questo contratto.

Si rispettino i lavoratori e le lavoratrici della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari sempre, per il loro importante ruolo anche di sicurezza sussidiaria.

E non li si usi strumentalmente per della mera propaganda politica.

Paolo Montalti
Segretario generale FILCAMS CGIL Emilia-Romagna

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